Cos’è la Legge Stanca?
La Legge Stanca è stata introdotta per garantire l’accesso alle tecnologie dell’informazione da parte delle persone con disabilità, assicurando che i siti web e le applicazioni digitali siano fruibili da tutti. Questa normativa si allinea alle Linee Guida per l’Accessibilità dei Contenuti Web (WCAG), un set di standard internazionali sviluppati dal World Wide Web Consortium (W3C).
Nel 2018, la Legge Stanca è stata aggiornata con il Decreto Legislativo 106/2018, che recepisce la Direttiva (UE) 2016/2102 sull’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici.
Chi è obbligato a rispettare la normativa?
La Legge Stanca impone obblighi principalmente a:
- Pubbliche amministrazioni
- Tutti i siti web e le applicazioni mobili delle pubbliche amministrazioni devono essere conformi agli standard di accessibilità previsti.
- Enti pubblici
- Organizzazioni che ricevono finanziamenti pubblici, o che svolgono funzioni di interesse pubblico, devono garantire l’accessibilità digitale.
- Aziende private con contratti pubblici
- Le aziende che forniscono beni e servizi alla pubblica amministrazione o che partecipano a bandi pubblici devono rispettare gli stessi requisiti di accessibilità per i loro siti web e app.
Quali sono i requisiti tecnici da rispettare?
Le aziende e gli enti pubblici devono rispettare i requisiti tecnici previsti dalle WCAG 2.1, livello AA, che prevedono:
- Percezione: i contenuti devono essere presentabili in modi che possano essere percepiti da tutti, incluse le persone con disabilità visive o uditive.
- Operabilità: tutte le funzionalità devono essere utilizzabili anche da chi non può usare un mouse o altre periferiche comuni.
- Comprensibilità: i contenuti devono essere chiari e comprensibili per tutti gli utenti, compresi quelli con disabilità cognitive.
- Robustezza: il contenuto deve essere interpretabile dai diversi strumenti assistivi e compatibile con diverse tecnologie.
Scadenze e obblighi per le aziende
- Pubbliche amministrazioni e siti web: tutti i nuovi siti web creati dopo il 23 settembre 2019 devono essere conformi agli standard di accessibilità. I siti esistenti dovevano essere adeguati entro il 23 settembre 2020.
- Applicazioni mobili: tutte le app delle pubbliche amministrazioni devono essere accessibili dal 23 giugno 2021.
- Aziende private con contratti pubblici: le aziende che forniscono servizi alle PA devono conformarsi agli stessi requisiti entro le stesse scadenze.
5. Monitora e ottimizza continuamente le performance del sito
L’ottimizzazione delle performance del sito non è un’attività che si fa una volta sola, ma un processo continuo. È fondamentale monitorare regolarmente le performance del sito, utilizzando strumenti come Google PageSpeed Insights, per identificare e risolvere eventuali problemi che possono sorgere nel tempo.
- Test regolari con Google PageSpeed Insights: Utilizza regolarmente Google PageSpeed Insights per ottenere feedback sulle performance del tuo sito. Lo strumento fornisce non solo un punteggio, ma anche suggerimenti specifici su come migliorare i tempi di caricamento e l’esperienza utente.
- Uso di strumenti aggiuntivi: Oltre a PageSpeed Insights, considera l’uso di strumenti come GTmetrix, Lighthouse, o WebPageTest per una visione più completa delle performance del sito. Questi strumenti offrono analisi dettagliate che possono aiutarti a individuare aree di miglioramento che potresti aver trascurato.
- Analisi delle metriche chiave: Focus su metriche chiave come Largest Contentful Paint (LCP), First Input Delay (FID) e Cumulative Layout Shift (CLS).
Scadenze del 2025: L’European Accessibility Act
Oltre agli obblighi già citati, un’importante scadenza riguarda il 28 giugno 2025, quando entrerà pienamente in vigore l’European Accessibility Act (EAA). Questa direttiva europea, recepita anche dall’Italia, estende gli obblighi di accessibilità a una più ampia gamma di settori, inclusi quelli privati. Le aziende che offrono determinati prodotti e servizi dovranno essere conformi ai requisiti di accessibilità previsti dalle WCAG 2.1. Questo impatterà principalmente i seguenti settori:
- Banche e servizi finanziari: home banking, applicazioni mobili e sportelli automatici (ATM) dovranno essere accessibili.
- Telecomunicazioni: i siti web, le app e le piattaforme delle aziende di telefonia e internet dovranno rispettare i criteri di accessibilità.
- Commercio elettronico: tutti i siti di e-commerce dovranno adeguarsi agli standard di accessibilità.
- Servizi di trasporto: le piattaforme online di prenotazione di biglietti (treni, aerei, autobus) dovranno garantire accessibilità agli utenti con disabilità.
Questo significa che entro il 28 giugno 2025, anche molte aziende private, soprattutto quelle che operano nei settori indicati, dovranno adeguarsi alla normativa e garantire che i loro siti web e le app mobili siano accessibili a tutti.
Verifiche e sanzioni
Per verificare la conformità, le pubbliche amministrazioni devono pubblicare una Dichiarazione di Accessibilità sui loro siti web, aggiornata annualmente. L’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) ha il compito di vigilare sull’applicazione della normativa e può avviare controlli a campione sui siti web e le app.
In caso di mancata conformità, possono essere previste sanzioni amministrative e la richiesta di adeguamento immediato del servizio.
Come adeguarsi alla normativa?
Le aziende e le amministrazioni possono intraprendere diverse azioni per garantire l’accessibilità digitale:
- Audit di accessibilità: un controllo tecnico del sito web o dell’app per verificare eventuali problemi di accessibilità.
- Formazione interna: fornire corsi di formazione per sviluppatori, designer e content editor sull’accessibilità digitale.
- Design inclusivo: adottare pratiche di design accessibile fin dalle prime fasi di sviluppo, per evitare costosi interventi di adeguamento successivi.
- Aggiornamenti periodici: il mondo digitale è in costante evoluzione, quindi è importante mantenere siti e app aggiornati con gli ultimi standard e tecnologie per garantire un’esperienza ottimale per tutti gli utenti.
Conclusione
Con la Legge Stanca e le sue successive modifiche, l’Italia si è allineata agli standard europei per l’accessibilità digitale, imponendo requisiti specifici sia alle pubbliche amministrazioni sia alle aziende che operano nel settore pubblico. Le scadenze del 2025, legate all’entrata in vigore dell’European Accessibility Act, richiedono che anche le aziende private in settori chiave come finanza, telecomunicazioni, e-commerce e trasporti adeguino i loro servizi digitali agli standard di accessibilità. Adeguarsi alla normativa non è solo un obbligo legale, ma un passo fondamentale per garantire un web accessibile e inclusivo per tutti.