L’intelligenza artificiale (IA) ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, portando innovazioni che stanno trasformando molte industrie. Tuttavia, come ogni tecnologia emergente, porta con sé nuove sfide etiche, legali e sociali. Per far fronte a queste sfide, l’Unione Europea ha introdotto l’AI European Act, una normativa volta a regolamentare l’uso e lo sviluppo dell’IA per garantire che sia sicura, trasparente e allineata ai valori europei. In questo articolo vedremo cos’è l’AI European Act, quando è entrato in vigore, le sue principali disposizioni e cosa comporta per le aziende italiane che producono prodotti digitali e i loro clienti.
Cos’è l’AI European Act
L’AI European Act è una proposta legislativa dell’Unione Europea presentata ufficialmente nel 2021 come parte della strategia digitale europea. Questo regolamento mira a stabilire un quadro legale chiaro per l’uso e lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale nell’UE. Il principio alla base dell’AI Act è quello di garantire che l’IA sia sicura, equa e trasparente, proteggendo al contempo i diritti fondamentali dei cittadini europei. La legge segue un approccio basato sul rischio, distinguendo tra diversi livelli di rischio associati all’uso dell’IA e imponendo requisiti più severi per le applicazioni ad alto rischio.
L’atto è stato redatto per affrontare tre grandi obiettivi:
- Proteggere i cittadini da rischi legati all’uso non sicuro o improprio dell’intelligenza artificiale.
- Promuovere l’innovazione fornendo regole chiare che incentivano la ricerca e lo sviluppo dell’IA in un contesto di sicurezza legale.
- Armonizzare le normative all’interno del mercato unico europeo, garantendo che le stesse regole si applichino in tutti gli Stati membri.
Quando è entrato in vigore
Sebbene la proposta dell’AI European Act sia stata presentata nel 2021, il processo legislativo europeo richiede tempo per consentire la revisione da parte degli Stati membri, delle istituzioni europee e dei gruppi di interesse. Il regolamento è stato formalmente approvato dal Parlamento europeo nel corso del 2023, e la sua piena applicazione è prevista entro la fine del 2024. Questo periodo di transizione consente alle aziende di adeguarsi ai nuovi requisiti normativi.
Principali disposizioni dell’AI European Act
Il regolamento distingue quattro livelli di rischio legati all’uso dell’IA, ognuno con requisiti normativi specifici:
- Sistemi di IA a rischio inaccettabile: Questi sistemi sono proibiti poiché presentano un rischio significativo per la sicurezza o i diritti fondamentali delle persone. Un esempio sarebbe l’uso di sistemi di sorveglianza biometrica “live” per il riconoscimento facciale in spazi pubblici.
- Sistemi di IA ad alto rischio: Questa categoria include applicazioni che possono avere un impatto significativo sulla vita dei cittadini, come l’IA utilizzata in ambito medico, nei trasporti, nelle forze dell’ordine o per valutare l’accesso ai servizi pubblici. Tali sistemi devono rispettare requisiti stringenti di trasparenza, governance dei dati e robustezza.
- Sistemi di IA a rischio limitato: Qui rientrano i sistemi che, pur non rappresentando un rischio elevato, devono comunque essere trasparenti. Le aziende devono informare gli utenti quando interagiscono con un sistema di IA, come nel caso dei chatbot.
- Sistemi di IA a rischio minimo: Questo livello riguarda applicazioni di IA che non comportano rischi significativi per i diritti fondamentali, come sistemi di IA utilizzati per raccomandazioni di prodotti su piattaforme di e-commerce.
Ogni categoria di rischio ha requisiti normativi diversi. Per esempio, i sistemi di IA ad alto rischio devono essere sottoposti a valutazioni di conformità, includere meccanismi di audit, e le aziende devono garantire che siano sviluppati e utilizzati in modo sicuro e trasparente.
Obblighi per le aziende italiane che producono prodotti digitali
Le aziende italiane che producono prodotti digitali basati sull’IA dovranno adattarsi ai requisiti imposti dall’AI European Act, specialmente se i loro sistemi rientrano nelle categorie di alto o medio rischio. Ecco alcuni dei principali obblighi:
- Valutazione del rischio: Le aziende devono determinare in quale categoria rientra il loro sistema di IA. Se il sistema è considerato ad alto rischio, sarà necessario condurre valutazioni dettagliate di conformità e dimostrare che rispetta i requisiti tecnici e di governance previsti.
- Trasparenza e informazione agli utenti: Le imprese devono essere chiare su quando e come utilizzano sistemi di IA. Gli utenti devono essere informati quando interagiscono con un sistema automatizzato, specialmente nei casi in cui l’IA potrebbe prendere decisioni che influenzano direttamente la loro vita.
- Sicurezza e robustezza: Le aziende sono obbligate a garantire che i loro sistemi di IA siano sicuri e robusti. Questo significa implementare misure per prevenire vulnerabilità, garantire che i dati utilizzati siano di alta qualità e verificare che i modelli di IA siano accurati e non discriminatori.
- Audit e conformità: Le imprese che sviluppano sistemi di IA ad alto rischio dovranno essere soggette a controlli periodici per garantire la conformità con le normative. In caso di non conformità, le sanzioni possono essere significative.
- Etica e protezione dei dati: Le aziende devono garantire che i loro sistemi rispettino i principi etici, in particolare in relazione alla protezione dei dati personali, come già previsto dal GDPR.
Obblighi per i clienti italiani
Anche i clienti, intesi sia come utenti privati sia come organizzazioni, hanno delle responsabilità nell’ambito dell’AI European Act:
- Consapevolezza e trasparenza: I clienti devono essere consapevoli quando interagiscono con sistemi di IA. Le aziende che utilizzano IA devono informare gli utenti in modo trasparente sulle capacità e i limiti dei sistemi.
- Utilizzo corretto dei sistemi di IA: Le organizzazioni che acquistano o utilizzano sistemi di IA per scopi interni devono garantire che questi siano usati in modo conforme alle normative europee e nazionali. Per esempio, un’azienda che utilizza IA per valutare le candidature di lavoro deve assicurarsi che il sistema non introduca bias discriminatori.
- Segnalazione di problemi: I clienti, sia privati che aziendali, hanno il diritto e l’obbligo di segnalare eventuali malfunzionamenti, abusi o pratiche scorrette legate all’uso dell’IA.
Conclusione
L’AI European Act rappresenta un passo cruciale verso la regolamentazione dell’intelligenza artificiale in Europa. Per le aziende italiane che sviluppano prodotti digitali, ciò significa un aumento della trasparenza, della sicurezza e della responsabilità nell’uso dell’IA. I clienti, d’altra parte, avranno un maggiore controllo e consapevolezza quando interagiscono con sistemi automatizzati. Con l’avvicinarsi della piena applicazione della normativa entro il 2024, sarà fondamentale che le aziende e i clienti si preparino a rispettare questi nuovi obblighi.